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Tour Alba Industriale – Alla scoperta dei luoghi albesi della cultura d’impresa
Alba, meta turistica di fama internazionale, capitale dell’enogastronomia e scrigno di preziosi luoghi di arte. Ma esiste un’altra storia di Alba che è stata raccontata nel corso del 2021, anno in cui la città del tartufo bianco è stata fregiata del titolo di capitale italiana della cultura d’impresa. È la storia di un’Alba molto diversa da come la percepiamo oggi, una città industriale, in fermento, dove si produceva e si scambiava quanto veniva prodotto all’interno del centro storico, o poco più in là.
Se, oggi, Alba è diventata quello che è lo si deve, anche e soprattutto, al vorticoso sviluppo industriale che ha avuto tra Ottocento e Novecento, e alle intuizioni dei grandi capitani di industria e di personalità illuminate che hanno contribuito al miracolo economico della città dal 1946 in poi.
Un percorso guidato dal titolo “Sulle strade della cultura d’impresa albese”, alla scoperta dei luoghi dove le grandi industrie albesi hanno avuto origine, ma anche dei siti di archeologia industriale di cui Alba è ricca. Luoghi nascosti e segreti, individuati con l’occhio del ricercatore e del curioso, che raccontano di una città e una società ormai passate, ma ancora in grado di condizionare il presente.
L’itinerario tocca i principali luoghi della cultura di impresa del centro storico di Alba, permettendo di ripercorrere memorie e storie degli imprenditori e dei tanti operai che in quei posti hanno lavorato nel corso dei decenni. I Ferrero, i Miroglio, dinastie di personaggi straordinari, che hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città. Le grandi intuizioni di Don Giacomo Alberione, beato, editore, “industriale”, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e della casa editrice Edizioni San Paolo con i suoi infiniti prodotti editoriali come Famiglia Cristiana, Il Giornalino, Jesus. O Giacomo Morra, che fece del suo Hotel Savona il centro mondiale di consumo e promozione del Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba. Pio Cesare, fondatore della cantina rimasta ancora oggi all’interno del centro di Alba. Ed ancora Egea, erede delle prime imprese albesi di produzione elettrica: pochi sanno che l’azienda nacque negli anni Cinquanta nei pressi della stazione ferroviaria.
Parlare dell’industria albese vuole anche dire riscoprire le sedi delle proto-industrie di fine Ottocento, oggi veri e propri luoghi di archeologia industriale: la segheria, la fabbrica dei chiodi, il lavatoio pubblico, la fabbrica delle botti, la fabbrica del ghiaccio e l’antico mattatoio, luoghi di assoluto fascino post-industriale, i cui muri racchiudono storie di centinaia di lavoratori, clienti, imprenditori, fornitori.