Paesaggi mozzafiato

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Attraverso le colline del dolcetto e del barolo, vi accompagniamo alla scoperta di piccoli borghi immersi nella campagna, dove l’arte si fonde con seducenti paesaggi solitari, ideali per chi ama il silenzio e la tranquillità o va in cerca di sollievo nella calura estiva.

Si parte da Montelupo, abbarbicato in cima a un colle, la chiesa barocca affacciata sui castagneti. Gode di una posizione ideale per ammirare splendidi panorami: nelle giornate limpide si può vedere l’intero arco alpino occidentale con il Cervino, il Monte Rosa e il Monviso.

Saliamo a Rodello, adagiato sulla cresta di una verde collina dove si possono assaporare un’aria salubre, un clima mai afoso, un panorama ampio e riposante, condizioni che hanno fatto di questo posto un centro di villeggiatura e di riabilitazione.
La chiesa dell’Immacolata Concezione (1749) è detta ancora oggi la “chiesa di sotto” per distinguerla da quella “di sopra”, la parrocchiale di San Lorenzo (progettata da Francesco Rangone), oggi sede di un museo di arte sacra contemporanea.

Ritornando sulla provinciale si raggiunge Sinio, paesino arroccato su una cresta della lussureggiante Valle Talloria.
Il paese è tutto raccolto intorno alla parrocchiale settecentesca di San Frontiniano (progettata da Emanuele Rangone). Interessante la seicentesca Confraternita dei Disciplinati: restaurata dopo decenni di disuso, oggi è sede del Teatro comunale.
Da non perdere le passeggiate estive notturne organizzate dalla Pro Loco, tra le colline e antichi piloni recentemente restaurati, così come la “Notte delle Masche “(il 14 agosto di ogni anno) con il paese che si trasforma in un luogo magico e misterioso.

Continuiamo a salire di quota, spingendoci ai confini con l’Alta Langa, per raggiungere Roddino. Tappa dell’antica Via del sale, si distingue per la quattrocentesca parrocchiale di Santa Margherita, restaurata e ampliata nel 1928 con l’aggiunta di un curioso campanile. All’interno conserva una preziosa acquasantiera del 1499 in marmo di Dronero, in origine fonte battesimale.
In località Corini, dove sorgeva Roddino in origine, si trova l’edificio più antico: la cappella di Santa Margherita, con abside romanica in arenaria risalente al XI-XII secolo.

Dopo questo “assaggio” di Alta Langa, si scollina in direzione di Monforte, ritornando nella Langa del Barolo.
L’impianto medievale del centro storico, abbarbicato intorno al castello, percorso da strette viuzze acciottolate, è ancor oggi evidente.
Sulla sommità del colle, il settecentesco palazzo nobiliare dei marchesi Scarampi del Cairo, ricavato dall’antico castello, orna la scenografica piazza dominata dalla torre campanaria.
La piazza, grazie alla sua forma ad anfiteatro è stata trasformata in un suggestivo auditorium estivo, intitolato al pianista Vladimir Horszowski, che lo inaugurò nel 1986. Fanno da fondale, insieme a palazzo Scarampi e alla torre, l’oratorio barocco di Santa Elisabetta, l’aerea facciata della chiesa dei Disciplinati Bianchi e una bellissima vista sulle Langhe e sull’intero arco delle Alpi.

Si scende al borgo infilando il sottopasso a destra della piazza, un cunicolo che colpisce la fantasia popolare: seconda la tradizione, sarebbe animato da fantasmi, da gemiti e lamenti: sono le anime dei Catari che mille anni fa popolavano il colle.
Merita sicuramente una visita la chiesa della Beata Vergine della Neve (1908-1912), splendido esempio di architettura neogotica con preziosi affreschi del grande Luigi Morgari.
Lasciato il paese si consiglia una visita alle frazioni Perno e Castelletto, due piccoli borghi immersi nel silenzio dei vigneti, tra castelli e cappelle.

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