Colline alfieriane

panorama SanDamiano e Cisterna

Tra i personaggi illustri a cui le colline delle Langhe e del Monferrato possono vantarsi di aver dato i natali, una menzione particolare meritano gli Alfieri, una famiglia i cui diversi rami legarono nei secoli la propria storia a quella del Piemonte. L’itinerario che ne segue le orme e le vicissitudini comincia da Asti, città natale del poeta Vittorio, dal 1901 sede del Centro nazionale di studi alfieriani (attualmente in fase di restauro: il cortile fu il primo teatro in cui vennero rappresentate le tragedie dell’Alfieri).

Allontanandosi dalla città si raggiungono le “colline alfieriane”, un comprensorio collinare racchiuso tra i territori delle Langhe, del Roero e del Monferrato, che si estende da Asti al fiume Tanaro, a est, e fino alla provincia di Cuneo a ovest. Strette tra zone tanto diverse, le colline si distinguono proprio per la capacità di riassumere in un unico ambiente tutte le specifiche dei territori su cui s’estendono: rocche, vigneti, boschi e prati fanno da sfondo a un incredibile patrimonio culturale costituito da borghi, castelli e pievi romaniche, il tutto arricchito dai profumi e dai sapori di una gastronomia d’eccellenza.

Un territorio piccolo ma variegato, imperniato su San Damiano d’Asti, il cui centro storico presenta ancora oggi la geometria tipica dell’accampamento romano e riflette la natura della città, ideata come baluardo difensivo contro Alba.
In San Damiano sono numerosi i palazzi e le case nobili che offrono un magnifico saggio di stili architettonici diversi, dal barocco del palazzo dei Conti Ceco al liberty di Casa Garola.
Città di storia e cultura, San Damiano è anche sede di rinomate manifestazioni, tra cui la “Fiera dei Santi“, la “Fiera del Tartufo” e le celebrazioni del Giovedì Santo con l’antica cerimonia dei “caritun“, pani azzimi che ricordano la fuga del popolo ebraico dall’Egitto e che ancora oggi vengono preparati utilizzando antichi stampi in legno risalenti al Settecento.

Da San Damiano, seguendo per Canale, si raggiunge Cisterna d’Asti, un antico borgo immerso nel verde dei boschi e delle vigne, tra cui si erge il castello di origine medievale, arricchito nei secoli da una solida struttura secentesca con un imponente sistema di cinte murarie Il castello è inoltre sede del Museo di Arti e Mestieri di un Tempo, che accoglie oltre 6.000 attrezzi ripresi dalle antiche botteghe artigiane, preziosa testimonianza di mestieri ora scomparsi.

Proseguendo verso Alba si raggiunge Magliano Alfieri, con il celebre castello Alfieri che, con i settecenteschi edifici della confraternita dei Battuti Rossi e la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, costituisce un insieme urbanistico di rara bellezza. Nelle sale del castello è stato allestito il Museo Comunale dei Soffitti di Gesso delle Case Contadine, che documenta la particolarissima tecnica costruttiva tipica delle case contadine del Roero, del Monferrato e della Bassa Langa.

Risalendo vero Asti si giunge a Govone, reso famoso dal castello, incluso dal 1997 tra i siti tutelati dall’Unesco. Le sue origini risalgono all’Alto Medioevo, ma l’edificio attuale è opera dei conti Solaro che ne affidarono a Guarino Guarini il progetto di ricostruzione, trasformandolo così in un’elegante residenza nobiliare. Acquistato dai Savoia come luogo di caccia e di soggiorno estivo, acquistò ulteriore splendore nel primo Ottocento grazie all’intervento di re Carlo Felice e Maria Cristina di Borbone, che ne fecero ampliare il parco e arricchire l’arredamento.

I nomi degli Alfieri e dei Solaro, annoverati tra le più illustri casate dell’astigiano, ritornano nella storia di un altro feudo dalle antiche origini:San Martino Alfieri. Anche qui, d’obbligo una visita al castello, progressivamente riconvertito in una splendida residenza barocca, ricca di sale, gallerie e appartamenti ornati di stucchi e dorature.
Oggi nel castello ha sede la cantina dei Marchesi Alfieri, la cui punta di diamante è la Barbera proveniente da uno dei migliori suri della zona, con viti di oltre sessant’anni che ancora oggi offrono uve di grande qualità.

 

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“Langhe” by Francesca Cappa is licensed under CC BY 2.0

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